Ehi, dico a te,sì proprio a te che te ne stai su quello yacht chilometrico o disteso su una spiaggia meravigliosa che posso vedere solo nei documentari o in fotografia. Tu che predichi, condanni, comandi, giudichi, dirigi e decidi quello che vuoi qui in Italia e che però te ne stai in qualche posto da miliardari con i miei soldi a goderti la vita. Sono quell’uomo che sale sui monumenti e chiede un posto di lavoro, sono quella anziana che ruba una confezione di petto di pollo in un supermercato per mangiare, sono quel pazzo che spara a un carabiniere per disperazione, sono quel carabiniere che ha ricevuto in cambio di quattro soldi, un proiettile in corpo e una paralisi a vita. Intanto tu potente di turno, tu ricco, tu padrone del mondo e della mia vita, continui a farti gli affari tuoi: compri, spendi, spandi, tradisci, farnetichi, prometti fumo negli occhi, scopi e dici una preghierina di perdono. Io continuo a essere quell’imprenditore che si toglie la vita, quell’operaio che si dà fuoco, sono quel sole, quell’acqua, quell’aria e quella terra che potrebbero dare energia gratuita per sempre, ma che tu impedisci in tutti i modi di usare. Sono quel malato di tumore che non si spiega perché, non gli debba essere somministrata la cura giusta ma solo quella che tu hai deciso che debba essere data. Sono quella donna che si prostituisce per dar da mangiare ai figli, sono quel laureato che vive in una eterna depressione perché non riesce a realizzarsi, sono quello che lascia questo Paese e si trasferisce all’estero sperando in un futuro migliore. Intanto tu continui a fregartene, ad accumulare soldi, a corrompere i media facendo lanciare messaggi del tutto lontani dalla realtà, continui a far addormentare le menti e le coscienze di tutti per poterle manipolare meglio per i tuoi scopi, partendo dal più semplice “Va tutto bene”. Sei quello che viaggia in macchine di lusso mentre io non posso permettermi nemmeno un’utilitaria, sei quello che guarisce sempre mentre io non posso curarmi. Sei quello ricchissimo ed io il poverissimo, ma ricordati che senza di me tu non puoi vivere e che prima o poi le carte in tavola cambieranno. Ho una cosa che tu credi di avere ma non hai, ho la cultura, quella che fa unire la gente come me e se in tanti ci uniamo niente e nessuno potrà fermarci. (Alberto Ventimiglia)